Salerno Sanità

Ruggi:su 1200 parti annui,840 sono cesarei.Record,negativo,nazionale

“Porre subito rimedio a questa imbarazzante e scandalosa situazione“.
Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, commentò in questo modo i dati dell’ultimo Cedap (Certificato di assistenza al parto) relativi al numero di cesarei che si eseguono in regione. Non sapendo, o ignorando, che il record negativo spetta all’Azienda universitaria ospedaliera ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ della ‘sua’Salerno.
I conti sono presto fatti. Su 1200 parti annui, 840 sono cesarei. Un numero imbarazzante che lascia perplessi. E senza parole.
“Apprendo dagli organi di informazione che le dieci peggiori realtà ospedaliere d’Italia in relazione alla percentuale di parti cesarei sono in Campania. – dichiarò il Governatore dopo aver letto i dati – A fronte di ospedali che in Lombardia hanno il 5% di parti cesarei, in Campania abbiamo realtà nelle quali la proporzione è invertita (90% di parti cesarei)“.
La Campania spicca per essere giunta, unica in vetta, al 60%, seguita da Molise e Sicilia. 53.340 sono stati i tagli cesarei campani nell’anno 2013 (60,5% da madre italiana e 45,2% da madre straniera). Il 49,6% di questa tipologia di parto è stato praticato nelle strutture ospedaliere pubbliche della regione, l’84,6% nelle case di cura private e il 71,2% in quelle private accreditate.
Nonostante tra una regione e l’altra ci siano delle notevoli differenze numeriche il Cedap sottolinea come in Italia vi sia un ricorso eccessivo all’espletamento del parto per via chirurgica e come, ovunque, si noti un’elevata propensione all’uso del taglio cesareo nelle case di cura accreditate.
Ora al Ruggi vi è la triade commissariale chiamata a dare una sterzata decisa al percorso sanitario e amministrativo. Segnando le linee guida di un ospedale che ha molte eccellenze ma anche lati oscuri. Ombre su reparti dove le attività sono in affanno per il super lavoro. Ma anche Unità dove ci vorrebbe un intervento deciso per risollevarne le sorti.
Il commissario Nicola Cantone sta incontrando sindacati e medici per ascoltare istanze e cercare di dare risposte. L’inizio appare concreto, poi vedremo sul medio lungo termine.