Uno studio accurato, durato quattro anni, capace di fermare su carta, ricostruendolo, il sistema linguistico e grammaticale del dialetto di Teggiano, antico borgo del Vallo di Diano. Che ha dato i natali all’autore dell’importante volume “Il dialetto romanzo di Teggiano”, Vincenzo Andriuolo.
Colui che descrive la fonetica, la morfologia, la sintassi e il vocabolario di base della sua terra natia è l’attuale Direttore della Struttura complessa Risorse umane dell’Azienda ospedaliero-universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Uomo colto, studioso, ha deciso di realizzare l’importante volume per diversi motivi.
“Due sono i motivi che mi hanno spinto a realizzare questo volume”, spiega Andriuolo ai microfoni di FreeTv, intervistato da Quintino Di Vona: “ Quello sentimentale, emozionale, spinto dall’amore per i luoghi, le voci della mia infanzia. E, poi, dalla consapevolezza che il dialetto tende a scomparire o, quantomeno, a diluirsi nella lingua italiana, perdendo le sue caratteristiche”, e aggiunge:” Un lavoro di ricostruzione del tessuto della cultura locale passa per il tessuto linguistico”. Insomma, potrebbe essere l’inizio per mappare i dialetti del Vallo di Diano. Partendo da una parola, oramai in disuso, che tanto piace ad Andriuolo: tata (papà). Lo straordinario lavoro eseguito dall’autore è stato, ed è, oggetto di interesse di molteplici convegni, tavole rotonde, interviste tv (Rai 3-Campania ha dedicato un servizio al Volume).
Chi è Andriuolo?
Vincenzo Andriuolo, 61enne teggianese, , Direttore S.C. Risorse Umane dell’A.O.U. “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, laureato in Diritto Internazionale all’UniSa, perfezionato in Management Sanitario alla Bocconi, con un lavoro quadriennale, nel 2015, ha pubblicato un corposo volume edito da Giuseppe De Nicola “Il dialetto romanzo di Teggiano” con cui descrive la fonetica, la morfologia, la sintassi e il vocabolario di base della sua terra natia.
Rosa Coppola
