Ruggi, oltre 100 beni immobili rendono solo 200mila euro

in UNISA

Dai fabbricati ai terreni, passando anche per un boschetto, arrivando alle case ubicate nel cuore di Salerno, in Costiera Amalfitana, e a Napoli.
L’Azienda ospedaliera universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno possiede un ‘tesoretto’ inutilizzato. Anche se, con cifre ufficiali alla mano, appare più probabile che viene utilizzato male. Se si pensa che a fronte degli oltre cento beni immobili, l’Azienda ha ‘incassato’ per l’anno 2015 fitti pari solo a 200mila euro, scarsi. Di questi, 113mila provenienti da un unico soggetto: la Società che gestisce l’area-mensa interna al plesso.
Già, i fitti. Croce e delizia dell’Azienda che, con dati ufficiali alla mano, fa pagare mensili anche inferiori ai 18 euro (pende giudizio in Tribunale). Fanno prontamente notare che si tratta di locali non superiori ai 10metri e talvolta mancanti anche di acqua o beni primari. Insomma, i classici ‘bassi’, quasi tuguri che hanno registrato, a Salerno come a Napoli, crolli di solai. Episodi che hanno innescato cause contro l’Azienda. Come dire, il danno e la beffa. Già, perchè non solo i mensili sono a dir poco ‘irrisori’ma rappresentano una fonte di esborso notevole per l’Azienda che porta avanti cause legali per morosità. Non solo. A seguito di sopralluoghi, molti occupanti sono stati allontanati dalle case alle quali sono stati apposti lucchetti. Poi tolti dai furbetti. Ma alle case di dieci metri si aggiungono abitazioni anche dalla superficie superiore ai 50metri quadri dal mensile fissato a 100 euro. Per molti di questi immobili, come dicevamo, ci sono cause pendenti per morosità e anche per mancanza di contratto. Ma se per i fabbricati (78 in totale) i fitti appaiono quasi un miraggio, la musica non cambia quando si parla di terreni (44 sparsi soprattutto in provincia) con pagamenti annui ‘risibili’. Come i 470 euro annui (il pagamento è regolare ma manca pure il contratto di locazione).
“Non siamo una società immobiliare e non dobbiamo lucrare”, chiarisce subito il subcommissario sanitario aziendale, Vincenzo Raiola e aggiunge. “Abbiamo avviato una azione che vede, come primo step, il monitoraggio sugli occupanti. Capire chi sono, se vi è una situazione sociale da tener conto per poi procedere. Non si tratta con suerficialità nessuna situazione, neppure si trattasse di un locale di pochi metri. Analizzeremo caso per caso. Non dimentichiamo che gestiamo un patrimonio immenso”. E l’assessore comunale alle politiche sociali, Nino Savastano chiosa: “L’Azienda ci ha chiesto collaborazione per fare il punto della situazione e capire quali sono le persone realmente in difficoltà”.

Gli Uffici preposti del Ruggi stanno lavorano al problema che, se risolto, apporterebbe ossigeno alle casse. Ma il Commissario straordinario, Nicola Cantone, sembra essere distratto da altro, come la non facile quadratura dell’Atto Aziendale per il quale è arrivato a chiedere, e ottenere, una proroga. Il manager par avere priorità altre che pensare all’immenso patrimonio sinonimo di tesoretto: preferisce firmare delibere per la ‘costituzione di un elenco di avvocati sostituti di udienza’; annullare e revocare delibere passate di assunzioni e affidamenti di servizi emergenziali. Una mossa per “mettersi al riparo” da eventuali ricorsi futuri. Il ‘tesoretto’ può attendere.

fonte

corriere del mezzogiorno

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