Asl&Ruggi, reparti 'chiusi' per ferie

in UNISA

Reparti ospedalieri chiusi per ferie. Tra mancanza cronica di personale e richieste di ferie del personale, il ridimensionamento dei servizi sanitari erogati dai presìdi dell’intera Asl Salerno sarà quasi obbligatorio. Come ogni anno, d’altronde.
L’assistenza emergenziale, ovviamente, sarà garantita; così anche l’attività ambulatoriale, seppur con orari rivisti. Le sedute di sala operatoria (routine e interventi programmati) saranno ridotte e, in alcuni casi, stoppate anche per venti giorni e rinviate a settembre. Come accade nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Qui, il direttore d’Unità Remo Palladino ha chiesto per il mese di agosto ai vertici ospedalieri la riduzione dei posti letto, il blocco degli interventi, garantendo le emergenze e l’ambulatorio. Insomma, si chiude. «Qui a Nocera le cose non vanno bene perché c’è una gestione casalinga», chiosa Margaret Cittadino, della Cgil, reduce da una lunga riunione con i vertici ospedalieri e aziendali. «La direzione ha assicurato che il 10% dei posti letto sarà per il pronto soccorso e per le emergenze».
Sempre a Nocera Inferiore, questa volta a causa delle elevate temperature e dei climatizzatori non perfettamente funzionanti, si registrano difficoltà e polemiche. Ad iniziare dal Laboratorio d’analisi, andato in tilt. In realtà, sono gli strumenti (devono lavorare in un ambiente fresco e asciutto), gli analizzatori della chimica clinica, ad avere alzato nei giorni scorsi bandiera bianca; quasi “fusi” hanno cominciato a non rispondere ai comandi. Il personale, ridotto all’osso, ha dovuto inviare le provette ai colleghi dell’ospedale di Sarno. Da ieri, le apparecchiature hanno ripreso a funzionare grazie ai ventilatori posti dinanzi a mo’ di refrigeratore della centralina elettronica.
Ancora: temperature impossibili anche in Radiologia, nel reparto oncologico di Pagani e nella lungodegenza di Scafati. «I climatizzatori nell’ospedale scafatese non funzionano perfettamente — esordisce Giovanni Grimaldi, rappresentante della Cgil —. Basterebbe pagare un tecnico con l’ora di straodinario che si dà ad un medico (60 euro) per risolvere il problema». Non va meglio a Sud del capoluogo. Difficoltà si registrano nell’ospedale di Vallo della Lucania. «Solo sei posti letti nel reparto di Chirurgia d’urgenza. E pensate che qui, in estate, per la presenza dei turisti la popolazione raddoppia», spiega Biagio Tomasco della Uil. Fin qui l’Asl Salerno. Per quanto riguarda il “Ruggi”, per l’estate taglierà 120 posti letto.

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