Ruggi. ‘Appalti’, tra proroghe e scadenze: arriva la stretta

in UNISA

Ancora contratti in proroga per la ditta Romeo. Il servizio della gestione e conduzione degli impianti di climatizzazione, elettrico, idrico/e anticendio in dotazione agli immobili aziendali del presidio ospedaliero Ruggi, ed impianti elettrici del presidio ‘Da Procida’ sarà seguito per i prossimi sei mesi, ancora una volta, dalla ditta Romeo di Napoli. Che ebbe il contratto nel 2015 per cinque anni, scaduti esattamente l’anno scorso ad agosto. Poi, per distrazione, l’allora management Viggiani non pensò di bandire nuova gara e fu ‘costretto’ a prorogare il contratto. Ed ecco che tra commissariamento e nuova dirigenza, i tempi per una nuova gara non si incastrano. Il servizio non può essere certo bloccato ed ecco la proroga è servita.
A settembre prossimo, per esempio, scade il contratto, con la ditta Engineering che offre Sistemi informativi integrativi. Da sei anni. Sì, i vari direttori generali che si sono succeduti nel corso degli anni, allo scadere della gara, non hanno mai pensato di riattivare le procedure di gara. Come accade anche per la ditta Romeo che vanta un contratto di manutenzione e conduzione degli impianti tecnologici degli immobili aziendali. Un record per le due ditte capaci di continuare a lavorare, ad avere l’appalto sempre in proroga. Decisioni che ora potrebbero cambiare.
Il Dg Nicola Cantone ha infatti inviato una lunga e dettagliata lettera interna ai Dirigenti preposti. Si legge “…vige la regola secondo cui la scelta del contraente, da parte della pubblica amministrazione, per l’affidamento di lavori pubblici, deve avvenire mediante procedura ad evidenza pubblica”. E ancora: “Si richiama l’attenzione sulle previsioni normative in tema di rinnovo e di proroga dei contratti secondo le quali una volta scaduto il contratto deve effettuare una gara pubblica”. Cantone conclude: “Il perseguimento degli interessi pubblici attraverso un agire rispettoso delle disposizioni normative è aspetto imprescindibile di ogni pubblico dipendente”.
Il Nuovo Codice degli appalti (Protocollo Anac) è molto chiaro e severo. E non è escluso che la Soresa o Consip possano, anche in tempi rapidi, cambiare la situazione.

*La manutenzione degli impianti tecnologici è stata affidata a luglio 2010 all’Ati Romeo Gestioni dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, condannato a due anni (pena sospesa) nel processo sugli appalti pubblici truccati emersi dall’inchiesta «Global Service». All’immobiliarista fu affidata anche la fornitura di 20 fancoils da sostituire in diversi locali della palazzina degli uffici amministrativi. L’importo da pagare alla ditta Romeo fu di quasi 17mila euro. Una delibera che, anni fa, finì sulla scrivania della Guardia di Finanza alle prese con una delle tante denunce nei confronti della ditta che ogni anno costa all’Azienda ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ più di un milione di euro. Come da appalto vinto. Ma quello che ha sempre destato polemiche ed esposti in procura è il costo, complessivo, che grava sulle casse dell’Azienda di via San Leonardo. Un calcolo al momento non quantificabile. E che nessuno spiffera. Si guardano bene dal divulgare cifre che potrebbero lasciare perplessi,a dir poco. Si sa solo che ad oggi la Romeo costa più di 6milioni di euro ai quali vanno aggiunti i numerosi interventi (pagati a parte) straordinari non inclusi nel bando-contratto.

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