Sanita’, 208 prestazioni a rischio pagamento

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Sono in totale 208 le prestazioni a rischio inappropriatezza al vaglio del Consiglio superiore della Sanità. Si tratta di risonanze magnetiche, tac, esami genetici, test allergici. Aumentate rispetto ad una prima ipotesi, le prestazioni elencate, solo in alcuni casi saranno a carico del servizio sanitario altrimenti, i cittadini dovranno pagare di tasca propria. Per adesso resta il rischio che presto potrebbe diventare realtà.

Odontoiatria. Nello specifico, per quanto riguarda l’odontoiatria, verranno tutelati soprattutto i ragazzi fino a 14 anni e le persone economicamente disagiate. Le Regioni già da tempo applicano programmi di tutela nell’età evolutiva e l’assistenza odontoiatrica e protesica a determinate categorie vulnerabili. La bozza del documento “si limita a omogeneizzare le condizioni già applicate definendo esplicitamente i criteri utilizzati e specificando per ciascuna prestazione quali sono i soggetti beneficiari (minori fino a 14 anni, vulnerabili per motivi sanitari, vulnerabili per motivi sociali), lasciando comunque alle Regioni il compito di fissare le soglie di reddito o di Isee che discriminano la vulnerabilità sociale”. Le prestazioni di odontoiatria interessate sono 35 su 180 (20% circa).

Genetica. Anche per quanto riguarda i test genetici sono previsti tagli. “Si tratta di prestazioni molto onerose – si legge nella bozza – che vengono prescritte da specialisti ed eseguite una sola volta nella vita. Nel decreto saranno riservate alla diagnosi di specifiche malattie genetiche definite in un elenco a parte” Non sarà più possibile prescriverle per una generica mappatura del genoma o a fini di ricerca. Le prestazioni di genetica interessate sono 53 su 180 (30% circa) e alla loro individuazione hanno contribuito esponenti di rilievo della Società italiana di genetica umana (Sigu).

Allergologia. Fra le voci che verranno sottoposte a controlli più rigidi anche l’allergologia. Alcuni test allergologici e le immunizzazioni (cosiddetti vaccini) dovranno essere prescritti solo a seguito di visita specialistica allergologica.

Esami di laboratorio. In tema di esami di laboratorio il provvedimento riguarda: alcune prestazioni di basso costo (il cui importo spesso è già coperto dall’assistito non esente col ticket), per le quali vengono descritte condizioni di erogabilità (non si possono prescrivere per generici follow-up, ma solo in base a precise indicazioni cliniche). In particolare, si prevede che in assenza di qualsiasi fattore di rischio (familiarità, ipertensione, obesità, diabete, cardiopatie, iperlipemie eccetera) il colesterolo e i trigliceridi siano ripetuti ogni 3 anni. Infine prestazioni specifiche potranno essere erogate per la diagnosi e il monitoraggio di specifiche patologie (ad esempio test del sudore per la fibrosi cistica).

Tac e Rmn. Per la diagnostica per immagini il provvedimento si è concentrato solo su Tac e Rmn degli arti e la Rmn della colonna con mezzo di contrasto, per un totale di 9 prestazioni. Il ministero ritiene che la prescrizione di queste prestazioni secondo i livelli di appropriatezza proposti possa contribuire anche a ridurre le liste di attesa.

Dialisi. Per quanto riguarda la dialisi, “le condizioni di erogabilità sono riservate alle metodiche di base (domiciliari e ad assistenza limitata) che risultano appropriate solo per pazienti che non presentano complicanze da intolleranza al trattamento e/o che non necessitano di correzione metabolica intensa. Si tratta di 2 prestazioni”.

Medicina nucleare. Infine, per la medicina nucleare le indicazioni di appropriatezza sono limitate a “4 prestazioni di interesse assolutamente specialistico (prescritte dallo specialista), per le quali vengono definite condizioni di erogabilità e indicazioni prioritarie legate a patologie gravi di tipo neoplastico”.
Medicina difensiva. In questo contesto il ministero della Salute cercherà di contrastare anche la questione della medicina difensiva che costa caro al Sistema sanitario nazionale e incide fortemente sull’appropriatezza prescrittiva. Alcuni medici infatti, per paura di eventuali cause legali, tendono a richiedere esami spesso superflui.

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