Arresti, licenziamenti e sospensioni: l’annus horribilis dei medici

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Annus horribilis per i medici salernitani. Tra magistrati e direttori generali, i camici bianchi sono stati protagonisti, in negativo, di licenziamenti e sospensioni.Decisioni importanti che hanno caratterizzato, sia l’Asl Salerno sia l’Azienda ospedaliero- Universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno. E, volendo aprire una parentesi, seppur senza provvedimenti, molti professionisti campani, di numerosi ospedali, assurti agli onori della cronaca per l’imbarazzante moda di scattarsi foto in sala operatoria con il paziente in bella mostra. Sangue compreso.
Chiudiamo la parentesi e focalizziamo l’attenzione sui fatti. Partiamo dall’ultimo caso.

Asl, Sapri. Viene sospeso il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia del presidio di Sapri, Bruno Torsiello. Dopo lo scandalo degli aborti illegali, il direttore generale dell’Asl di Salerno, Antonio Giordano, ha disposto i primi provvedimenti nei confronti del ginecologo Torsiello e dell’ostetrica Rosa Vomero ed ha adottato nuove disposizioni organizzative anche per consentire l’assistenza alle donne che erano in lista d’attesa per l’interruzione volontaria di gravidanza. Le attività sono state sospese e gli aborti saranno eseguiti a Vallo della Lucania. Gli altri medici del presidio di Sapri sono tutti obiettori e dunque, dovendo rispettare delle scadenze, l’ospedale di Vallo si farà carico di assistere le pazienti.
Torsiello, finito in altre inchieste, era stato confermato dall’ex commissario straordinario Antonio Postiglione alla guida del reparto.
Sempre Asl. Questa volta Eboli.
Si inizia con il direttore sanitario, Mario Minervini,venne revocato dall’incarico per presunte ‘convenzioni d’oro’. Terminata la sospensione, non ebbe più il suo ruolo e fu spedito altrove: cambio destinazione.La decisione fu dell’allora direttore generale Antonio Squillante. Minervini, appena si insediò il commissario Postiglione, è’ tornato al suo posto. Il commissario inviato dal governatore Vincenzo De Luca firmo’ come primissima delibera il reintegro del dottore. Non pensò neanche di annullare, come da sentenza di un giudice, la sospensione dell’ex direttore d’Unita di anatomia patologica Michele Verrioli, licenziato (sempre da Squillante) e poi reintegrato. Fu coinvolto in una vicenda legata a firme false e farmaci scomparsi. Senza dimenticare che assurse agli onori della cronaca per aver intascato Alpi dalle cifre stratosferiche.
Ancora. Sospensione per l’ex primario di rianimazione, Giuliano Colasante, reo di aver chiuso in modo ingiustificato le sale operatorie. Un volta in pensione, il medico ha denunciato il Dg.
Passiamo al Ruggi. Qui è’ la magistratura che a gamba tesa scoperchia un presunti sistema di mazzette per dribblare le liste d’attesa. A capo ci sarebbe il primario di neurochirurgia Luciano Brigante (uscito dai domiciliari, ndr).
L’attuale dg, Nicola Cantone, dal canto suo segnala anomalie in sala operatoria di ortopedia e denuncia il primario, Andrea Sinno.
Stesso copione per due anestesisti furbacchioni che lavoravano, con spirito di Padre Pio dentro, in ospedale e in una clinica privata. In Puglia.
Quello che colpisce è’ la reazione dei sindacati e dell’ordine dei Medici. Le vicende del Ruggi, a torto o ragione, hanno scatenato polemiche, fatto alzare le barricate. Il dg fu accusato di aver creato un clima poliziesco. Ma quando sospesero e licenziarono a Eboli, sempre a torto o ragione,questi signori dove erano?

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