Napoli. Primario Chirurgia vascolare, il pasticcio del concorso

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Primario di Chirurgia vascolare, il pasticcio del concorso.Ospedale del Mare:la commissione si accorge degli errori e ribalta
la graduatoria. Un candidato “Prove irregolari, farò ricorso”
Acrobazie di un concorso. E un ri­corso dietro l’angolo. Autori di inspiegabili giravolte, la Asl Napoli 1 e la commissione esaminatrice dei candidati al ruolo di direttore di Chirurgia vascolare dell’Ospedale del Mare. Un singolare percorso a ostacoli che ha visto Carlo Ruotolo, uno dei partecipanti in lizza – il più titolato e con una lunga perma­nenza in prestigiosi ospedali di Pa­rigi – occupare una prima volta il terzo posto in classifica e, successi­vamente in una seconda graduato­ria, passare al primo.
Tutto inizia con il bando pubbli­cato più di un anno fa. Si presenta­no in sei: Francesco Pignatelli, Car­lo Ruotolo, Gennaro Vigliotti,
Gio­vanni Ciotti, Giuseppe Bianco e Sal­vatore De Vivo. La commissione è formata dai primari Giovanni Cre­di di Massa Carrara, Ferruccio Fer­rerò di Torino e Reinhold Perkmann di Bolzano, dal direttore sa­nitario Pasquale Faraone Di Girola­mo e dalla segretaria Rosanna Cavallo. La prima riunione si tiene il 7 febbraio 2017. A disposizione della commissione ci sono 100 punti da
assegnare: 35 per i titoli di carrie­ra, 10 per quelli di studio, 6 per le pubblicazioni scientifiche, 9 per il curriculum e 40 derivanti dal collo­quio. Il giorno dopo, c’è invece il faccia a faccia tra commissari e sin­goli aspiranti. Tra le domande, sta­bilite in precedenza e uguali per tutti, una riguarda la migrazione sanitaria dei pazienti. È un quesito che nulla ha a che fare con tecni­che operatorie e casi clinici. Eppu­re su questo tema la commissione mette alle corde il candidato Ruo­tolo. E così, prima esalta le sue qua­lità: “Eccellente competenza tecnico/clinica… una professionalità co­struita su esperienze in campo in­ternazionale…”, poi decreta il flop del colloquio: “Ciò che colpisce, malgrado l’esperienza quindicina­le di direzione (Ruotolo è primario al Cardarelli,ndr),è la semplifica­zione delle capacità gestionali e la scarsa attenzione alla privacy)”. È bravo, ma va bocciato. In sintesi perché ha risposto male. E così, Pi­gnatelli acquisisce 80,20 punti; Vi­gliotti 79,27, Ruotolo 77,525; Bian­co 69,45 e Ciotti 62,85. Vince Pigna­telli, dunque.
Tutto a posto? Neanche per idea. A distanza di un mese la com­missione su invito del presidente viene riconvocata. Riparte l’iter.
 Ancora riunioni e rielaborazione dei punteggi. Ne esce una situazio­ne capovolta. Nei verbali, in cui non si è precisato nemmeno dove si è riunita la commissione, si leg­ge: bisognerà “riformulare le sche­de di valutazione dei candidati am­messi, avendo rilevato alcune ine­sattezze”. Errori che nessuno ave­va rilevato. Nella nuova graduato­ria Ruotolo da terzo (sempre con gli stessi 77,50 punti assegnati nel­la precedente) risulta vincitore,staccando di 12 punti Pignatelli (che finisce secondo, scendendo da 80,20 a 65,25) e Vigliotti, fermo al terzo posto. Conclusa la proce­ dura, il manager Mario Forlenza dà incarico di preparare il contrat­to da far sottoscrivere a Ruotolo.
Colpo di scena. Il vincitore, scorag­giato dal giudizio negativo espres­so nella prima valutazione, rinun­cia e rimane al Cardarelli .
Così Pignatelli, già bene­ ficiato una prima volta, rimonta in cima alla classifica. Ma come giusti­ficano il dietrofront i commissari?
Credi, primario a Massa, prima di riagganciare bruscamente la cor­netta, si giustifica: «Nulla da dire.Tutto è stato regolare».
Da Bolzano risponde a Repubblica il direttore di Chirurgia vascolare ReinholPerkmann: «Mi sono stupito, e co­me me i miei colleghi, che Ruotolo si sia presentato, essendo già pri­ mario al Cardarelli. Tra l’altro, lo conosciamo bene: è bravissimo, lo sanno tutti, apprezzato in tutta Ita­lia». Nel frattempo, uno dei sei can­didati annuncia: «Farò ricorso al Tar, molte le irregolarità in questo concorso». E nell’occhio del ciclo­ne starebbero per finire altri ban­di. Sempre per posti di primario e sempre nell’Ospedale del Mare.
fonte, Repubblica (Giuseppe del Bello)

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