“…con la prescrizione di valutare da parte della Direzione della Aou la riduzione delle Uoc in eccesso relative alle discipline di alta specialità insistenti nello stesso presidio ospedaliero“, firmato, Joseph Polimeni. E’ il 24 gennaio scorso quando il commissario ad acta firma, insieme al sub commissario Claudio D’Amario, il decreto numero 3 (Piano regionale di programmazione della Rete ospedaliera dell’AOU ‘Ruggi’, approvazione) con il quale sottoscrive l’Approvazione dell’Atto aziendale dell’Azienda ospedaliero-universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno.
E’ come se la struttura del commissario ad acta per il Piano di rientro della Regione Campania ‘invitasse‘ la Direzione a valutare, per il prossimo futuro, la riduzione di Unità Operative complesse di alta specialità, senza però entrare nel merito, nel dettaglio. Eppure la scelta non è così ampia, anzi. Al momento, in questo preciso momento storico, all’indomani dell’Atto stilato e approvato, le alte specialità (rimaste fuori dalla istituzione) si contano sulle dita di una mano.
“L’Atto risponde pedissequamente al Decreto 33 di Polimeni“, chiosa il Direttore generale del ‘Ruggi’, Nicola Cantone.
Perchè approvare un Atto aziendale per poi fare ‘prescrizioni‘ sapendo che ormai la firma c’è e il Documento sarà attuato, così come è? Perchè è mancato il ‘coraggio‘ di specificare la teoria che, ne siamo persuasi, è sicuramente chiara? Se c’è un invito c’è una idea. Rimasta nella testa dell’italo americano che, forse pilastescamente, non ha fatto il passo in più. Ma che ha riflettuto, e molto,sulle parole da usare. E lasciare su carta.
rosa coppola