Salerno. All'Expo' il Progetto 3P anti obesità

in UNISA

Il progetto 3P, finalizzato alla prevenzione in età prescolare contro l’obesità, tra i migliori progetti presentati all’Expo di Milano.
Il progetto

Il progetto pilota, dal titolo “3P – Progetto Prevenzione Prescolare”, nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Salerno e l’assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Salerno. Si tratta di un programma pilota preventivo precoce dell’obesità e degli stili di vita inidonei, attivo ormai da due anni in due scuole dell’infanzia del Comune di Salerno, delle quali una oggetto di intervento e l’altra di “controllo” per verificare l’efficacia dell’intervento.

Gli obiettivi principali del progetto pilota sono stati:
– Valutare la prevalenza di obesità e la presenza di fattori di rischio noti e emergenti che la sottendono nella fascia di età 3-6 anni;
– Promuovere un’alimentazione salutare già in epoca prescolare, fondata sui principi della Dieta Mediterranea, e superare la neofobia alimentare verso il consumo di frutta, verdura e legumi, riducendo altresì il consumo di cibi ad alto contenuto di grassi totali e saturi e di bevande zuccherate;
– Promuovere l’attività fisica precoce, sotto forma di giochi attivi, e uno stile di vita salutare, riducendo le ore diurne di “screen time” trascorse davanti alla TV, videogames, computer e smartphone/tablet a meno di 2 al giorno.
– Eliminare gli “intrusori tecnologici” presenti nelle camerette dei bambini, frequentemente responsabili dell’alterazione della qualità/quantità di sonno, emergente fattore obesogeno.

L’intervento di prevenzione ha previsto:
– Tre seminari con le insegnanti e due con genitori e bambini su sana alimentazione e attività fisica, tenuti da esperti e riguardanti i seguenti temi: obesità infantile e complicanze, principi di nutrizione (macro e micronutrienti, piramide alimentare), attività motoria, ripercussioni sociologiche e psicologiche dell’obesità infantile
– Attività ludico-motoria per 30 minuti ogni giorno piu due sessioni mensili di esercizi guidati da un esperto professionista del CONI
– Distribuzione della piramide alimentare e della piramide dell’attività fisica da commentare/colorare in classe e a casa con la famiglia.
– Sei depliant distribuiti mensilmente, da commentare in classe con le insegnanti, colorare e portare a casa con conseguente coinvolgimento indiretto della famiglia, contenenti informazioni su stile di vita salutare, vantaggi di frutta, verdura e determinate attività, ricette ipocaloriche da preparare insieme ai bambini e numerosi consigli da attuare in cucina.

Il progetto 3P ha visto il coinvolgimento di diversi attori, indispensabili per la sua corretta ed efficace realizzazione.

Dipartimento di Medicina e Chirurgia
Il coordinamento scientifico del Progetto è stato a cura del Prof. Pietro Vajro (Cattedra
di Pediatria) e del suo gruppo di lavoro, che già da tempo si occupa di Obesità Infantile, sia curando lo specifico ambulatorio di “Obesità e Steatosi Epatica Infantile” attivo presso l’AOU “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” sia effettuando numerosi progetti di ricerca sui nuovi fattori implicati nella genesi dell’obesità e delle sue complicanze (alterazioni dell’asse intestino-fegato e della composizione microbica intestinale, inquinanti ambientali come il bisfenolo-A, alterazioni della qualità/quantità di sonno).
Il gruppo di lavoro del Prof. Vajro composto da studenti in Medicina e Chirurgia, specializzandi in Pediatria ospiti presso la Cattedra di Pediatria di salerno, giovani medici, una nutrizionista/dietista e un’esperta psicologa per l’età evolutiva si sono occupati dell’indagine investigativa basale e al follow-up.
L’indagine ha previsto la distribuzione di questionari alle famiglie, la misura dei parametri antropometrici (peso, altezza, plicometria, circonferenza vita, pressione arteriosa) e l’esecuzione di interviste gioco con i bambini che hanno valutato in maniera diretta, con un linguaggio a loro consono le preferenze/conoscenze alimentari e motorie di tutti i bambini.
La fase preliminare di stesura del protocollo di intervento ha visto il coinvolgimento, oltre che della cattedra di Pediatria anche della prof.ssa Giulia Savarese (cattedra di Psicologia Clinica), del prof. Maurizio Bifulco (cattedra di Patologia) e della prof.ssa Giuseppina Cersosimo (cattedra di Sociologia).

Partner oltre al Comune di Salerno e al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Salerno sono:
– Il Rotary Club Salerno (con il suo Past President dottor Coscioni e l’attuale Presidente Di Filippo) ha sostenuto le spese necessarie alla sua realizzazione e diffusione (spese di stampa dei depliant formativi/informativi alle famiglie).
– La Coldiretti si è occupata della fornitura settimanale di frutta fresca tracciabile e di stagione per l’organizzazione di merende settimanali nelle classi.
– L’Azienda di Ristorazione Scolastica Cir Food si è occupata del confezionamento delle monoporzioni di tagliata di frutta e della sua distribuzione nelle classi.
– La Centrale del Latte di Salerno si è occupato della distribuzione di 100 porzioni di yogurt magro.
– Il Comitato Provinciale del CONI ha coordinato le attività ludico/ motorie nelle classi inviando un esperto di almeno due volte al mese per l’esecuzione di sessioni ludico-motorie, le cui attività sono state poi svolte quotidianamente dai bambini nelle classi sotto la guida delle loro insegnanti.
– L’Associazione ERMES ha sostenuto le spese dell’acquisto dello strumentario necessario all’esecuzione delle misurazioni dell’indagine conoscitiva.

RISULTATI
Dai dati dell’indagine basale nelle 2 scuole sono emersi i seguenti risultati:
– Una elevata prevalenza di sovrappeso e obesità nel campione di bambini prescolari è risultata del 36.6%.
– Fino a un quarto dei prescolari presenta obesità viscerale (grasso addominale), coinvolgente non solo i bambini obesi
– ma anche diversi apparentemente normopeso, che correla già a questa età con valori pressori arteriosi borderline.
Sono state inoltre riscontrate correlazioni tra la condizione di sovrappeso dei bambini con i seguenti fattori di rischio:
– minore livello di istruzione paterna,
– familiarità per obesità,
– alterata percezione dello stato ponderale dei figli da parte dei genitori e viceversa,
– maggior tempo trascorso in automobile,
– elevato peso alla nascita,
– eccessiva grandezza delle porzioni dei pasti,
– consumo dei pasti davanti alla TV,
– bassa aderenza alla Dieta Mediterranea(valutata con loscore KidMed).
Dopo otto mesi dall’inizio delle attività nelle classi è stata eseguita una prima rivalutazione per verificare l’efficacia del programma di prevenzione.
Sebbene in entrambe le scuole non si siano ancora avute modifiche dei parametri antropometrici indicativi di obesità, il progetto 3P è risultato efficace determinando “solo” nella scuola oggetto di intervento:
– un miglioramento delle conoscenze e preferenze alimentari e motorie,
– un aumento del tempo speso in attività non sedentarie,
– un incremento delle varietà di frutta e verdure consumate/preferite,
– una riduzione del grado di neofobia,
– un miglioramento della percezione dello stato ponderale.

La prevalenza di sovrappeso/obesità e la percentuale di prescolari salernitani -anche se non in sovrappeso- che presentano una condizione di obesità viscerale e valori pressori borderline (entrambi componenti della sindrome metabolica) sono preoccupanti, anche alla luce del cosiddetto futuro effetto “tracking” nelle età successive (età scolare, adolescente, giovane adulto, adulto).
Pertanto sembrano giustificate azioni preventive da attuare il più precocemente possibile attraverso interventi ad-hoc come quello proposto dal Progetto pilota 3P.

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