Infermieri, arriva l’Ordine. Cicia: “Il giusto riconoscimento per i circa 9mila infemieri del Salernitano”

in UNISA

IL GIUSTO RICONOSCIMENTO PER I CIRCA 9000 INFERMIERI DELLA PROVINCIA DI SALERNO.

 

Il 22 dicembre 2017, è stato approvato dal Senato il Ddl Lorenzin, che ora è legge.

Diventa realtà un obiettivo che si può davvero definire storico per la professione infermieristica: la trasformazione dei Collegi in Ordini.

“Oggi nasce la Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, il più grande Ordine professionale italiano per numero di iscritti”,  ha dichiarato il Presidente di Salerno e del Coordinamento Interregionale “Basilicata-Campania-Molise Cosimo Cicia. “Un traguardo per il quale gli infermieri hanno corso per oltre dieci anni, che conferma la crescita della professione e rende giustizia agli oltre 447mila professionisti che ogni giorno si dedicano all’assistenza dei più fragili e ai bisogni di salute delle persone”.

Da oggi, infatti, gli infermieri godranno di una tutela ordinistica che favorirà non solo i professionisti, ma anche per gli stessi cittadini.

La riforma affronta diversi ambiti dell’universo sanitario.

In primis il passaggio dell’organo istituzionale di rappresentanza professionale (IP.AS.VI.), “promosso” a Ordine al pari della categoria medica, comprendente le figure dell’infermiere e dell’infermiere pediatrico, colmando così il vuoto lasciato dalla totale inapplicazione della legge 43/2006 che avrebbe dovuto istituire gli ordini sanitari.

Viene confermata la distribuzione su scala provinciale degli organi locali di rappresentanza, ma viene definitivamente esclusa a chiare lettere la possibilità di effettuare attività di tipo sindacale in favore degli iscritti all’albo.

Viene altresì confermata la natura, degli Ordini e della Federazione nazionale, di enti pubblici non economici (con azione sussidiaria statale), dotati di autonomia economica, finanziaria, regolamentare e disciplinare.

Agli attuali organi gestionali, Presidente, Collegio dei revisori e Consiglio direttivo si affiancherà la Commissione di albo (con funzioni disciplinari e di rappresentanza), che verrà istituita con successivo decreto ministeriale.

Poche le altre innovazioni:

  1. obbligo di codice deontologico per ogni ordine, approvato dal Consiglio nazionale su emanazione della Federazione nazionale;
  2. la previsione di Federazioni regionali
  3. la terzietà degli organi nei procedimenti disciplinari con separazione della fase istruttoria da quella giudicante.

Fondamentale nella nuova legge è l’ammodernamento del D.L.C.P.S. n. 233/1946 rendendola più rispondente ai moderni canoni della programmazione sanitaria, a criteri di completezza e di trasparenza.

In tal senso, la nuova legge prevede oltre al Presidente, il Consiglio direttivo ed il Collegio dei Revisori dei Conti anche la Commissione di albo nel caso di ordine comprendente più professioni.

Gli organi degli ordini durano in carica quattro anni.

Gli Ordini e i rispettivi organi in essere alla data di entrata in vigore della presente legge restano in carica fino alla fine del proprio mandato con le competenze ad essi attribuite dalla legislazione vigente; il rinnovo avviene con le modalità previste dalle disposizioni di cui al presente articolo e dai regolamenti attuativi di cui al comma 5 che prevedono, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, l’emanazione di decreti attuativi.

Fino alla data di entrata in vigore dei regolamenti e degli statuti di cui rispettivamente ai commi 5 e 6 si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 5 aprile 1950, n. 221, nonché i regolamenti di organizzazione delle Federazioni nazionali.

La nuova legge reca anche modifiche alla legge Gelli-Bianco ed apporta anche novità dal punto d vista della normativa penale:

novella l’art.  348 c.p.  inasprendole pene detentive e le sanzioni pecuniarie in caso di abusivo esercizio della professione.

inserisce un apposito comma nell’art.589 c.p. per la fattispecie di omicidio colposo conseguente ad esercizio abusivo della professione ed uno per le lesioni personali gravi e gravissime all’art.590 c.p.;

aggiungendo alle circostanze aggravanti generiche (art.61 c.p.) la previsione di reati non colposi commessi a carico di persone ricoverate presso strutture sanitarie, socio-sanitarie, anche semiresidenziali e socio-educative, pubbliche e private;

la novellazione dell’art.123 del T.U. delle leggi sanitarie (R.D. 1265/1934) prevedendo sanzioni amministrative da €1500 a €3000 per detenzione di medicinali scaduti, guasti o imperfetti nella farmacia, applicabile qualora il quantitativo sia esiguo (e non sia configurabile la loro commercializzazione).

Seguiremo con attenzione tutte le fasi di attuazione dell’importantissima legge approvata dopo anni di attesa, condividendone, con la Presidente Mangiacavalli, la portata storica per gli infermieri, professionisti laureati e internazionalmente riconosciuti come pilastri dell’assistenza.

Avremmo sperato anche in un riconoscimento da un punto di vista economico e faccio appello al Governatore De Luca, per risolvere in maniera definitiva, lo sblocco del turn-over.

 

 

 

Cosimo Cicia

Presidente di Salerno e del Coordinamento Interregionale Basilicata Campania e Molise

 

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