Scomparsa da anni, con una denuncia all’Interpol, riesce a tornare a casa grazie al personale psichiatrico dell’ospedale di Nocera Inferiore che la cura per settimane e riesce a risalire all’identita’.
Natalie – nome di fantasia- italo francese, poco più che cinquantenne, lontana da casa da anni, con una denuncia di scomparsa all’Organismo di Polizia internazionale, con qualche piccolo problema psichiatrico, deve esclusivamente alle dottoresse del reparto di psichiatra dell’Umberto I (Direttore d’Unita’: Maria Laura Mignone; personale psichiatrico: Annamaria Tridente; Angela Forte; Franca Lepre; Marina Supino; psicologa Marica Ferrillo; assistente sociale Enrica Senatore)l’ essere riuscita a riabbracciare la figlia e, prima ancora, il fratello che è giunto a Nocera da Roma. Un momento commuovente, sotto gli occhi felici del personale tutto (medico, infermieristico, operatori sanitari tutti) che, testardo, ha fatto l’impossibile per risalire alla identità della donna giunta in Pronto soccorso ad aprile, in stato confusionale. Ovviamente, non è stato facile. La francese non voleva dormire nel letto ed aveva anche altri evidenti comportamenti di chi vive per strada. Ma con amore, le dottoresse hanno giorno dopo giorno parlato con quella donna per cercare di aiutarla. Le generalità erano false. Poi una mattina ecco che pronuncia un nome. Un nome e cognome che non sfugge alle dottoresse. Parte la ricerca. Esiste. E’ un uomo, francese, che lavora in Italia.E’ il fratello. Piange, non può credere che quella telefonata attesa e sognata da anni è finalmente giunta. Arriva a Nocera e vede sua sorella,bella come una volta. Le dottoresse le hanno comprato vestiti nuovi. Gli occhi chiari le brillano. Il viaggio di ritorno è stato organizzato, destinazione Francia. Casa.
Rosa Coppola