Nursind e Sindacato Medici: “Chiarimenti sulle convenzioni Covid con case di cura”, e scrivono alla Procura

in UNISA


“Vogliamo chiarimenti sulle convenzioni Covid 19 e le case di cura accreditate”. Il Nursind e  il Sindacato dei medici italiani scrivono ai vertici sanitari, regionali e provinciali, e alla Procura della Repubblica, per verificare la reale tipologia dei posti letto messi a disposizione dalle case di cura accreditate; se vengono osservate le misure di sicurezza e di prevenzione delle infezioni; se esiste un protocollo operativo per il trasporto di pazienti Covid 19 da una struttura all’altra in funzione della carenza di personale e mezzi (barelle contenitive). Non ultimo, chiedono di poter prendere visione dell’elenco delle strutture private accreditate.
Il Segretario territoriale del Sindacato dei medici, sezione di Salerno, Aniello Marsicano, e il segretario territoriale del Nursind Salerno, Biagio Tomasco  illustrano la  manifestazione di disponibilità all’allestimento di posti letto per pazienti Covid 19 ad alta, media e bassa intensità di cura, rivolta alle case di cura accreditate. E ne chiedono i chiarimenti.”I rimborsi da corrispondere a chi aderisce alla manifestazione d’interesse sono: Alta intensità di cura (mille euro per posto letto / die non occupato; Media intensità di cura (360 euro per posto letto / die non occupato); Bassa intensità di cura (180 euro per posto letto / die non occupato)”  e continuano.
” Appare quindi ben chiaro che l’impegno supplementare profuso dalle case di cura accreditate sia ben remunerato, sia che ospitino pazienti Covid 19, sia che non lo facciano, essendo le tariffe di rimborso individuate per posto letto non occupato; inoltre alle case di cura accreditate è consentito avvalersi dell’opera di medici in rapporto esclusivo con il Sistema sanitario nazionale in qualità di consulenti.
 Altra criticità riscontrata, nella distribuzione per intensità di cura disomogenea, ovvero in strutture (cliniche) diverse è quella relativa ai trasferimenti dei pazienti da una struttura all’altra. A titolo di esempio riportiamo l’episodio registratosi a Vallo della Lucania venerdì 20 novembre: intorno alle ore 18 l’unica ambulanza rianimativa del territorio è stata costretta a trasportare un paziente covid da una clinica privata convenzionata  all’ospedale di  Nocera Inferiore, suddetto paziente proveniva dall’ospedale di  Nocera Inferiore ed è stato rifiutato, secondo le nostre informazioni, dalla clinica in quanto la saturazione era inferiore a 94%. Il paziente è stato trasportato nella stessa giornata da Nocera Inferiore a Vallo della Lucania e viceversa con notevole dispendio di risorse umane”, conclude la nota del Nursind e del Sindacato dei medici.

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