Covid, Studio del Ruggi. Scarsa percezione del rischio negli adolescenti

in UNISA


Covid e adolescenti: scarsa la percezione del rischio, i ragazzi continuano a non indossare le mascherine neanche dopo aver vissuto casi in famiglia; vi è la necessità di cambiare radicalmente la comunicazione. A dirlo è uno Studio condotto dall’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, insieme alla Università “La Sapienza” di Roma, di prossima pubblicazione, anticipato ieri sera nella trasmissione “Cronache Salute” da Sabina D’Amato, psicologa dell’Azienda. Ospite insieme a Rosa Zampetti, sociologa della Asl Salerno – referente della Unità Operativa Semplice dipartimentale  ‘Promozione salute’ – e a Gilda Ricci, docente dell’Istituto superiore Alfano I, hanno dibattuto sull’attualissimo tema del Covid e dei suoi effetti sugli adolescenti. Posizioni, esperienze e attività messe in campo diverse ma capaci di collaborare per supportare i giovani.
Come dicevamo, i ragazzi non hanno la corretta percezione del rischio visto che continuano a non indossare i dispositivi di protezione. “Vi è un evidente impoverimento dei rapporti sociali, spiega Sabina D’Amato. Dobbiamo cambiare la comunicazione; dare i drastici numeri delle terapie intensive non funziona. Così con l’Università degli Studi di Salerno stiamo pensando di realizzare pillole, mini video, i famosi Tik Tok con protagonisti i ragazzi ma con contenuti suggeriti dagli esperti. Dobbiamo parlare il loro linguaggio”. In campo anche la Asl Salerno. Come scritto qualche giorno fa da Cronache, la Uosd ‘Prevenzione salute’ ha implementato un servizio di sostegno e supporto psico-socio-educativo rivolto alle scuole e alla comunità. Presentando un dettagliato report dopo  mesi di lavoro.
Il programma ha la finalità di promuovere buone pratiche per contenere la diffusione del coronavirus e ridurre lo stress correlato all’emergenza. Le attività sono state realizzare in modalità webinar/- videoconferenza con il mondo della Scuola e del Terzo Settore.
Il report fa riferimento al periodo che va da ottobre scorso (2020) a marzo 2021. Hanno aderito al programma: 53 Istituti Scolastici di ogni ordine e grado e 7 Enti del Terzo Settore. Hanno partecipato: 3629 tra Dirigenti scolastici, docenti, personale ATA; 3130 studenti; 76 operatori sociali. In totale 6835.
Il programma ha previsto la compilazione di un questionario di gradimento da parte dei fruitori dei percorsi formativi (personale scolastico, studenti, operatori sociali) per valutare il grado di adesione alle tematiche trattate e la loro rilevanza.
“Dobbiamo fare meno, dice Rosa Zampetti della Asl Salerno, puntare sulla qualità e non sulla quantità. Abbiamo ascoltato i ragazzi e continuiamo a farlo, non ci siamo mai fermati. Hanno paura e necessitano di guide e supporto”.
Sul fronte scuola, in prima fila, vi è Gilda Ricci che ha sempre accompagnato i ragazzi, dal vivo e in Dad. Vive la responsabilità di educare in un momento particolare quei ragazzi che mostrano fragilità ma anche voglia di reagire. “Il mio punto di vista è diverso da chi ovviamente è medico. La programmazione è cambiata, stravolta, si punta sulla qualità. Credo che oggi abbiamo capito che necessita anche maggiore collaborazione, sinergia tra scuola e Aziende. I ragazzi sono combattuti e ci vuole maggiore controllo. Siamo ancora in tempo per rivedere una comunicazione più appropriata agli adolescenti”.

fonte Le Cronache

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