Riabilitazione cardiovascolare post Covid, il Ruggi tra i firmatari del Documento nazionale

in UNISA

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno è tra i firmatari del Documento italiano, pubblicato su una prestigiosa rivista indicizzata, che conferma come, sui pazienti Covid 19, “l’intervento della riabilitazione cardiovascolare è essenziale in termini di recupero funzionale, ripresa nelle attività di vita quotidiana e per reinserimento nella società”. Infatti, “come nelle altre principali patologie cardiorespiratorie, la riabilitazione ed in particolare la fisioterapia cardiorespiratoria interpreta un ruolo fondamentale per la promozione ed il recupero dello stato di salute”.Il Documento è la sintesi della sinergia tra società scientifiche di pneumologi e fisioterapisti: ARIR (Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria), AIPO (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri), SIP (Società Italiana di Pneumologia), AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) e SIFiR (Società Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione). Presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Salerno, già da alcuni anni, viene condotto un filone di ricerca innovativo in ambito cardiovascolare facente capo al professore Carmine Vecchione, Direttore dell’U.O.C di Cardiologia Riabilitativa dell’AOU, tale attività di ricerca vede fortemente impegnata la dottoressa Mariaconsiglia Calabrese,  Direttore delle Attività Formative del Corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università di Salerno, presso l’Azienda Ospedaliera e Presidente SIFiR.Tra i firmatari del Documento oltre la Dottoressa Calabrese (in rappresentanza della SIFiR e AIFI Campania), la dottoressa Marta Lazzeri (Presidende ARIR e Fisioterapista Respiratoria, Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano), ed Eugenio Guffanti (membro attivo di SIP e già responsabile della Pneumologia Riabilitativa di Casatenovo, Lecco), lo studio ha coinvolto altresì la Clinica di Epidemiologica dell’Istituto Ortopedico Galeazzi-IRCCS, Milano; l’Istituto di Riabilitazione Villa delle Querce, Nemi (RM); la Fondazione Don Carlo Gnocchi, Milano e Firenze; l’Ospedale Maggiore di Crema (CR); l’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, Salerno; l’Azienda Ospedaliera dei Colli-Monaldi, Napoli; l’Università di Modena e Reggio Emilia.La conclusione del Documento sottolinea quanto la drammatica diffusione dell’epidemia con le sue conseguenze cliniche e socio-economico stia conducendo allo sviluppo di chiare ed efficaci misure, al fine di ridurre l’impatto della Covid 19 su pazienti e famiglie. I centri di cura e riabilitazione devono avere la capacità e la flessibilità di rispondere con nuovi modelli organizzativi, con avanzate competenze fisioterapiche e riabilitative ai mutati bisogni di salute dei pazienti, individuando il setting più appropriato ed utilizzando le migliori tecnologie disponibili. 

*fonte, web magazine AOU Ruggi

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