Asl Salerno. Cure palliative: l’inchiesta choc della Procura, tra truffa e omicidio

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“O usiamo il Naloxone oppure lo addormentiamo, definitivamente”, dice quel medico che, per l’Asl Salerno, si occupa di Cure palliative, parlando al telefono con un collega. Un collega che, invece, non se la sente di eseguire quella somministrazione perché ha “visto sua moglie morire soffocata”. Cure palliative, dunque, quelle che dovrebbero ‘accompagnare’ il paziente, fragile, verso la fine. Invece, il professionista che lavora presso il Distretto sanitario 64 di Eboli, finito ai domiciliari, deve ora rispondere di omicidio. Avendo somministrato a un 28enne di Battipaglia, senza alcuna autorizzazione o richiesta della famiglia, una iniezione che “avrebbe ucciso un uomo sano”, come ha sottolineato Alberto Cannavale, procuratore capo facente funzione durante la conferenza stampa, tenutasi stamani, per illustrare i particolari dell’operazione che ha focalizzato l’attenzione sull’Hospice “Il Giardino dei Girasoli” di Eboli le cui indagini sono state affidate ai carabinieri del Nas di Salerno, guidati dal maggiore Vincenzo Ferrara. E che questa mattina hanno eseguito 11 provvedimenti. Ai domiciliari il medico, mentre i suoi colleghi dell’unità operativa di medicina legale sono stati interdetti dai pubblici uffici per un anno.

Gli altri indagati sono accusati di falso, truffa e peculato. Secondo gli inquirenti (pm Elena Guarino),  non avrebbero eseguito le richieste visite domiciliari ai pazienti terminali, attestandone, però, falsamente, la presenza. In molti casi, gli stessi report relativi alle visite domiciliari sono risultati falsi. I familiari dei pazienti hanno dichiarato di non aver mai firmato quelle carte perché mai avrebbero ricevuto la visita. Alcuni di loro sono accusati anche di essersi appropriati di farmaci, anche ad effetto stupefacente, e di presidi medici utilizzandoli per la loro attività privatistica.

Come nasce l’operazione. Una denuncia presentata da una infermiera che si accorge della mancanza di morfina; fin troppo spesso, farmaci e sostanze spariscono in un lasso di tempo che lascia perplessi. Le successive perquisizioni dei carabinieri a casa dei medici consentira’ il rinvenimento di quella che sembrava una sede distaccata della farmacia della Asl.

La denunciante ha avuto problemi. Un dipendente sindacalista, in modo chiaro, l’ha avvicinata esortandola a rivedere il suo comportamento.

Hospice, infermieri e Ota. Giocavano a carte invece di seguire il protocollo per l’assistenza domiciliare. Il procuratore capo ff ha dichiarato: “Totale assenza di rispetto per le Istituzioni. La cosa pubblica usata a proprio piacimento”.

Medicina legale. Smantellato di fatto il Dipartimento.Abbiamo assicurato la continuita’ del servizio con altri professionisti”, sempre il procuratore capo ff.

Tocco di umanita’. Arriva dal comandante provinciale del Nas, Vincenzo Ferrara. “Il ragazzo morto aveva 28 anni. Aveva forse tre giorni di vita e voleva tornare a casa, mangiare una pizza, stare con gli amici. Il medico gli ha somministrato una dose massiccia di farmaco, non quella prevista del protocollo. Non richiesta dai genitori”, chiosa.

Asl Salerno, la nota del Commissario. In una nota, il Commissario dell’Asl, Mario Iervolino, in merito all’inchiesta Hospice, esprime “piena fiducia nella Magistratura assicurando la massima collaborazione. L’Asl comunica che adottera’ tempestivamente tutti i provvedimenti di propria competenza”.

Rc

 

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