Persi i ‘reperti chirurgici’ della 52enne di Atrani deceduta venerdì al Ruggi per presunto perforamento dell’intestino: i carabinieri del Nas non possono sequestrare le “prove” mentre i vertici aziendali fanno saltare le “prime teste”. Revocato l’incarico al primario di rianimazione ed anestesia (era facente funzione).
Ha dell’incredibile la piega che sta prendendo la inchiesta sul decesso di Palmina Casanova che stamani ha registrato un colpo di scena. I carabinieri del comandante Gianfranco Di Sario, su disposizione del pm Elena Guarino, dovevano sequestrare i cosiddetti “reperti chirurgici”, ovvero quella parte organica rimossa alla donna durante l’intervento. Per poi sottoporlo a esami ulteriori e specifici. Ebbene, i militari hanno scoperto che le “prove” sono andate perse. Una scoperta che ha del paradossale e che ha spinto i vertici dell’azienda universitaria ospedaliera ad adottare provvedimenti ad horas. Come la sospensione di primari che a vario titolo e ruolo hanno, o meglio, non hanno vigilato sul percorso di custodia dei reperti.Gli avvisi di garanzia possono aspettare se si pensa che tale scoperta potrebbe innescare provvedimenti altri.
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corriere del mezzogiorno.it
rosa coppola