“Vergognoso attacco alla dignità e ai diritti elementari dei dipendenti: forse Brunetta ha lasciato un segno indelebile nei confronti dei dipendenti pubblici, tale che chiunque si arroga la facoltà di mettere in discussione anche la malattia”, scrive Luigi Acanfora, coordinatore di Nursind di Salerno, all’indomani dei noti fatti che hanno visto protagonisti 4 infermieri dell’ospedale nocerino Umberto I; i dipendenti presentando tutti assieme il certificato di malattia hanno fatto saltare le sedute di sala operatoria. In nosocomio, ad attendere l’intervento, due magistrati presenti per assistere i familiari Da lì, ne è nata una sorta di ‘militarizzazione’ del plesso con carabinieri che controllavano le presenze. E, ancora, funzionari che inviavano ispezioni a domicilio. Da qui, la dura lettera di Nursind.
“Questo è quello che è accaduto all’Umberto I dove alcuni infermieri di sala operatoria si sono visti arrivare a casa proria ben due gazzelle dei carabinieri (4 carabinieri e 4 medici dell’ospedale non inviati dall’inps) trattamento riservato neanche ai peggiori delinquenti.
In questo modo non si fa altro che mettere in cattiva luce la sanità pubblica.Non sappiamo da chi è partita la denuncia, anche se non è difficile immaginarlo, forse si può desumere anche un abuso di potere da parte di qualche illustre personaggio, ma questo lo valuteremo con calma Dopo due giorni di inutile clamore ci aspettiamo delle scuse ufficiali per i colleghi infermieri, anche da parte del direttore sanitario”.
Intanto, in tema di criticità, arriva la lettera dell’Aaroi (sindacato medico degli anestesisti rianimatori) che chiede la riduzione di posti letto nell’Unità di rianimazione dell’Umberto I.
“I livelli di assistenza sono stabiliti dalla Direzione, scrive Enzo Stridacchio – anestesista e rappresentante Aaroi. Ebbene, non possono più essere garantiti; stiamo correndo un grave pericolo. Si riducano i posti”.