Nocera, non esegue l'ordine di servizio: medico sospeso

in UNISA

Salerno/Nocera Inferiore/Vallo della Lucania.

Neurochirurgo dell’ospedale di Nocera Inferiore rifiuta l’ordine di servizio, che gli impone di eseguire turni nel nosocomio di Vallo della Lucania dove manca il personale, e viene sospeso in via cautelativa per trenta giorni.

Ha avuto anche il deferimento al consiglio di disciplina dell’Asl Salerno il dottor A.B. costretto ora a starsene a casa per un mese prima di poter spiegare, alla Commissione, le ragioni di un rifiuto.

Che, in verità, era nell’aria da molto visto il malcontento che si respira, da novembre scorso, nel rinomato reparto neurochirurgico del secondo ospedale più grande del salernitano.

Il dottore aveva preso visione dell’ordine di servizio senza però prenderlo in considerazione: andava si’ a lavorare, ma a Nocera.

Cosa c’è dunque a monte di questo ‘rifiuto’?

A novembre scorso Il management dell’Asl Salerno firma la delibera di trasferimento dell’ex primario del Cardarelli, Michele Carandente, e lo assegna all’Unità ospedaliera nocerina – dove la pianta organica è completa – e non, invece, a Vallo della Lucania dove il bisogno di avere nuovo personale è invocato da tempo. Scoppia la polemica: lettere ai vertici ospedalieri e aziendali, ai sindacati, segnalazioni alle tre Procure.

LE BARRICATE — Insomma un vero e proprio ‘caso’ che fu discusso dalle direzioni sanitarie dei due plessi per trovare una soluzione. Che non escludeva gli ordini di servizio, pur di evitare un blocco delle attività.

Ordini puntualmente giunti che hanno fatto storcere il naso agli specialisti nocerini: la pianta organica è completa e l’arrivo del collega partenopeo ha innescato il trasferimento, a rotazione con cadenza mensile, nell’ospedale di Vallo. Il primario nocerino facente funzione, Giovanni Giugliano, scese in campo. Consegno’ al direttore sanitario dell’ospedale Umberto I, Maurizio D’Ambrosio, una lunga e dettagliata lettera nella quale si ricordava che la pianta organica era completa. A differenza del San Luca che ricorre, per far fronte alla mole di lavoro, a prestazioni in regime di straordinario (esiste anche una convenzione Asl e San Giovanni Ruggi D’Aragona per prestazioni neuro- specialistiche).

«REVOCARE LA DELIBERA» — «Perché non mandare il collega napoletano direttamente a sud di Salerno dove vi è reale bisogno di personale?», scrissero i neurochirurghi mentre i sindacati chiesero la revoca della delibera di Carandente. «Mi hanno consegnato la lettera, esordi’ il responsabile sanitario D’Ambrosio, ma non posso che prenderne atto: le assegnazioni sono competenza della Direzione strategica». Il reparto nocerino, altamente specializzato, resta molto ambito. Ora è anche tra quelle 71 strutture complesse inserite dall’Asl negli Avvisi interni per il «rinnovo» del primario (ex articolo 18 in attesa del concorso).

 

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