Nocera, Pronto soccorso tra luci e ombre:quando l’ex Dg Squillante parlò di ‘camorristielli’

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Il 2013 iniziò col botto nel pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Volantini affissi per l’intero piano terra della struttura all’indomani, e in concomitanza, dei cinque trasferimenti, in altri reparti del plesso, firmati dall’allora manager dell’Asl Salerno, Antonio Squillante. Il direttore generale lo aveva preannunciato. «I camorristielli del pronto soccorso non mi fanno paura. Prenderemo provvedimenti». E partirono quelli che diplomaticamente vennero definiti come turn over. Nei fatti cambiò poco: cinque infermieri dell’emergenza furono spostati altrove. In altrettante divisioni sanitarie del plesso di via San Francesco evitando accuratamente di farli lavorare insieme.
LE RISSE – Le ripetute risse tra camici bianchi in sala operatoria con infermieri e paramedici sempre nervosi, che spesso giungevano alle mani, avevano fatto assurgere l’ospedale agli onori della cronaca come un vero e proprio ring. Le richieste di cambio turni, le pressioni interne indussero Squillante ad adottare una linea dura.

E’ il 6 agosto scorso quando sull’ assegnazione del personale medico dell’ospedale nocerino Umberto I effettuato in modo arbitrario, illegittimo, contro legge e a totale discapito dell’utenza arriva la denuncia, dettagliata e forte, inviata alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e ai vertici dell’Asl Salerno -firmata da dodici medici in servizio nei reparti di Medicina interna e neurologia. Che punta il dito contro gli stessi colleghi medici e, non ultimo, sottolinea una ‘disorganizzazione’ verticistica capace di firmare ordini di servizio il giorno prima, riuscendo in alcuni casi a indicare lo stesso nome del medico per averlo in servizio sia al pronto soccorso sia nel reparto di appartenenza. Una ubiquità che ha indotto molti a chiamare i carabinieri lasciando, dopo il loro arrivo, uno dei due reparti scoperti.
La denuncia lamenta l’utilizzo di medici (ovvero i denuncianti) in pronto soccorso privi della necessaria specializzazione emergenziale; colleghi che lavorano in regime di Alpi (lo straordinario dei medici, ndr)nonostante la Legge dica che tali emergenze vadano eseguite dagli interni in modo ordinario( da qui la denuncia alla magistratura contabile). Ancora, i medici parlano di ‘spopolamento’ del pronto soccorso di colleghi inviati in reparti grazie a procedure di ‘imperio’. Senza averne titoli.
E poi l’affondo, grave, firmato dagli undici professionisti :”..non può sottacersi dei gravissimi eventi che recentissimamente si sono registrati presso il pronto soccorso dove ha avuto esito, più che drammatico , il destino di diverse persone che abbisognevoli di cure urgenti si sono rivolte alla struttura sanitaria di Nocera ma che sono decedute o dopo il ricovero presso l’ospedale o dopo che erano state giudicate dai sanitari in condizioni di salute tali da non necessitare di ricovero in ospedale “.

Sul diverso utilizzo del personale Infermieristico intervenne all’epoca (2013) la Fisi con il referente Rolando Scotillo che in una dettagliata lettera ai vertici ospedalieri e aziendali scrisse:”Sono arrivate alla nostra attenzione diverse disposizioni di servizio con le quali hanno disposto il trasferimento di alcuni dipendenti dell’Unità Operativa di Pronto Soccorso del locale P.O. . I motivi , a nostro dire apparenti , sono la tutela dell’immagine della ASL , l’elevato stress psicologico del personale ed un turn over per ridurre momenti conflittuali tra medici , Infermieri ed OSS . I motivi sono ritenuti “apparenti” dalla scrivente O.S. in quanto esse provengono , ab origine , da una forte accusa infamante diffusa a mezzo stampa in novembre dallo stesso Direttore Generale che ha definito < camorristelli > i dipendenti del Pronto Soccorso di Nocera dichiarando inoltre che avrebbe preso provvedimenti. Stranamente , poi , ad essere trasferiti non sonostati i sindacalisti del locale Pronto Soccorso né i loro fratelli che – sempre stranamente – tacciono sulla questione , anche perché alcuni di loro adibiti da tempo a mansioni superiori – mansioni conseguite su cui non sono certi i titoli e le competenze e soprattutto senza aver effettuato alcun concorso – ed addirittura qualcuno impiegato nelle stesse mansioni superiori anche su più Ospedali . E’ assolutamente evidente la motivazione dei trasferimenti che possono essere solo di tipo disciplinare senza – tuttavia – che ve ne siano i presupposti in quanto mai nulla di disciplinare è stato a loro contestato “, concluse Scotillo.

Settembre 2016. Un ‘intruso’ presta servizio in pronto soccorso usando la password del primario, in ferie. Nessuno si accorge del ragazzo: non è dipendente,non è laureato, non è autorizzato.

PS: nella foto di copertina il volantino che all’epoca circolava nell’ospedale nocerino.

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