SALERNO. Letti obsoleti nell’azienda universitaria ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno.
La denuncia, inviata alla procura della Repubblica e al Dg Viggiani, porta la firma della Uil-Fpl che dettagliatamente descrive la situazione in cui sono costretti a lavorare gli stessi operatori sanitari, per Legge responsabili dei pazienti.
“La Uil vuol denunciare la situazione a dir poco critica in cui versino i letti per i degenti nelle varie Unita’ ospedalieri, scrive Biagio Tomasco. In particolare, continuano a pervenire segnalazioni di letti oramai obsoleti, privi dei meccanismi di stazionamento, non trainabili se non con sforzo e nella maggior parte dei casi privi delle spondine laterali. Da tale situazione discende, in maniera incontrovertibile, oltre alla citata mancanza di sicurezza per gli utenti, un aggravio di responsabilità per gli operatori sanitari, i quali, per quanto enunciato nella legge 43 del 2006, sono chiaramente responsabili dell’assistenza sanitaria generale al paziente, elevandoli professionalmente, ma dandogli al contempo responsabilità che prima non avevano, ma che ora hanno a causa di decisioni non prese direttamente da loro. Quindi il paradosso che si è venuto a creare è che gli infermieri sono responsabili di atti e decisioni prese da altri. Aberrante è dir poco.
Tale situazione si aggrava ancor più nel momento in cui si ricorre alla mal practice del posto letto aggiunto, che va ad aggravare una già precaria situazione assistenziale, stremata e ridotta all’osso, considerato che risulti alla scrivente che tale pratica sia oramai divenuta normalità, attesa l’alta affluenza di pazienti verso il nosocomio del Ruggi. Vogliamo ricordare che in tali casi, tanto il medico che accetti un paziente in sovrannumero, quanto gli operatori addetti all’assistenza, siano da ritenersi, ai sensi della Sentenza della Corte di Cassazione penale 11 marzo 2005 n. 9739, entrambi accusabili di cooperazione colposa, in quanto ambedue portatori di una posizione di garanzia nei confronti degli assistiti.
In conclusione, per i motivi sopra resi edotti, diffidiamo codesta amministrazione a voler tollerare i comportamenti sopra evidenziati in ordine alla mal practice del posto letto aggiunto, invitando i dirigenti medici ad attivarsi, per mezzo del 118, al trasferimento del paziente verso gli altri nosocomi aziendali, oltre a voler disporre immediatamente per l’acquisto di letti nuovi e spondine laterali per evitare le situazioni sopra stigmatizzate”, conclude Tomasco.